subito manifestato qualcosa di preoccupante e mi ha indirizzata
al Pascale di Napoli, dove sono stata accolta con professionalità
e umanità. Dopo aver fatto tutti i controlli necessari, mi hanno
diagnosticato un carcinoma al seno in stato già abbastanza
avanzato. Il mio percorso è iniziato, appunto, nel 2019 ed è
terminato con l’ultimo intervento, di ricostruzione al seno dopo
aver avuto una quadrantectomia e una mastectomia a distanza
di appena un mese, poi chemio e radio. Nel percorso della
malattia stavo male e ho avuto paura di morire, soprattutto di
lasciare le mie due figlie che allora avevano 16 e 18 anni
4) Nel 2021, le mie figlie ed io, dovevamo partire per la
Sardegna con l’aereo e siccome per loro era la prima volta,
eravamo entusiaste di fare questa bella ed emozionante
esperienza insieme. Per me era come un nuovo inizio, ma ben
presto questo sogno è svanito, nel momento in cui ho chiesto al
chirurgo il benestare della partenza, visto che avevo ancora una
protesi provvisoria al seno e il dottore mi ha detto che non
potevo prendere l’aereo a causa di essa. Mi sono sentita
malissimo, dovevo rinunciare a quell’avventura tanto desiderata
a malincuore, ma senza far pesare alle ragazze il mio dispiacere.
Ho detto loro che l’esperienza del volo andava fatta comunque,
anche senza di me e che poi, l’avremmo sicuramente ripetuta
insieme. In verità ero rassegnata e triste, ancora una volta ho
dovuto rinunciare a fare con loro qualcosa che avrebbe portato
nuovi sorrisi per tutte noi. Al Pascale ero seguita già da più di un medico: oncologo,
chirurgo e anche da una psicologa, la mia dolcissima, sensibile
e forte Dott.ssa Daniela Barberio, la quale ha sempre supportato
e sopportato le mie infinite lacrime e paure, senza mai lasciarmi
da sola. Le ho raccontato anche dell’accaduto del volo che non
avevo potuto fare con le mie ragazze e di quanto ero rimasta
dispiaciuta. Dopo un po’ mi ha chiamata e mi ha chiesto se
avevo un sogno da realizzare, perché c’erano delle persone che
si preoccupavano di realizzare i sogni dei pazienti oncologici, lì
mi si sono sgranati gli occhi e ho pensato subito a quel viaggio.
Ho chiesto se era possibile organizzare un volo da fare con le
mie figlie, la Dott.ssa mi disse che si sarebbe messa in contatto
con “Lo Sportello dei sogni” e che poi mi avrebbe contattata.
Mi hanno chiamata dopo qualche giorno dicendomi che presto
avrei realizzato il mio sogno. Ero entusiasta e piena di gioia,
avevo la possibilità di recuperare quei sorrisi persi, ricchi di
emozioni con le mie figlie.
Arrivato quel giorno eravamo emozionate, io in particolare,
perché mi aspettava quel sogno che pensavo oramai perso.
Salita a bordo l’unica cosa che ho visto sono stati i sorrisi sui
volti delle mie figlie e questo era già tutto per me. È stato un
bellissimo volo. Il pilota, Italo, persona squisita, ha fatto di tutto
per renderlo ancora più speciale facendoci anche da Cicerone.
Non nascondo che mi sono sentita male e il pilota ha dovuto
atterrare per darmi la possibilità di riprendermi, ma ho vomitato.
Dopo un po’ siamo risalite di nuovo a bordo e abbiamo ripreso
il volo. Rientrata al campo volo, però, ho vomitato nuovamente.
Mi sono ripresa dopo qualche ora e con le ragazze e tutte le
splendide persone che erano lì per noi siamo andati tutti insieme
a pranzo fuori. Tornati al campo volo pensavo che a breve si
saremmo rimessi in viaggio per il rientro, ma il pilota mi ha
detto che avevo ancora un volo da fare. Ero sorpresa, non me
l’aspettavo, era preoccupata di sentirmi nuovamente male, mille
pensieri erano nella mia testa. Mi sono guardata intorno:
c’erano le mie ragazze e tutte quelle persone splendide che quel
giorno erano lì per noi. Mi hanno sorriso senza forzarmi a
risalire nuovamente sull’elicottero, ma il loro sguardo era
rassicurante e ho avuto un’immensa voglia di riprovarci. Ho
rifatto il volo senza sentirmi male e una volta riatterrati erano
tutti lì a complimentarsi perché non mi ero arresa. La gioia era
immensa, avevo realizzato in quel momento due sogni: il volo
che tanto desideravo di fare con le mie figlie e, rimettermi
inaspettatamente in gioco, superando la paura di stare male.
Nella mia testa, nel mio cuore il dolore e la sofferenza mi hanno
spesso privata di fare cose nuove perché avevo paura di stare
male.
Quanto sia stata importante per me quest’esperienza?
Moltissimo! Non solo ero felice, ma ho scoperto che quel sogno
realizzato mi ha dato la forza di ricominciare e, anzi se stai male
non è detto che qualcosa di buono non possa succedere
nuovamente.